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La pubblicità moderna - Il Neuromarketing.

  • Immagine del redattore: Tape718
    Tape718
  • 6 dic 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Prima di passare in esame i rapporti che intercorrono tra Cinema e Pubblicità, è necessario introdurre quali siano le finalità e i meccanismi pubblicitari, in modo da poter essere in possesso delle giuste informazioni durante la lettura dei seguenti capitoli.

“Qualsiasi forma pagata di presentazione e promozione non personale di idee, beni e servizi attraverso i mass media come giornali, riviste, televisione o radio da parte di uno sponsor identificato.”

Questa citazione è la definizione che Philip Kotler, quarto “guru del management” di tutti i tempi secondo Financial Times, affida alla pubblicità.


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E’ una definizione piuttosto enciclopedica del termine; si tratta sicuramente di ciò che la pubblicità è, ma non di come è.


La pubblicità ha affrontato diversi periodi, con diverse necessità. Negli ultimi vent’anni, da quando Ale Smidts nel 2002 conia il termine “Neuromarketing”, l’universo pubblicitario ha subito un'enorme evoluzione.

Ale Smidts vuole dare il via alla nascita di un nuovo campo di studi nell’ambito del marketing. 

Si tratta infatti di una neo-disciplina scientifica, che ha le sue radici in quella specifica branca delle neuroscienze detta neuroeconomia o neuroscienze della decisione, che studia il funzionamento della mente umana in relazione ai processi decisionali nella soluzione di compiti economici.

Il neuromarketing ne utilizza le metodologie per individuare dei canali di comunicazioni più diretti e specializzati ai processi decisionali d’acquisto. 

Applica le conoscenze e le pratiche neuroscientifiche al marketing per analizzare e conoscere i processi consci e inconsci del cervello umano, per comprendere cosa ci spinge nella scelta degli acquisti e sfruttare questi studi a vantaggio delle aziende che vogliono vendere il loro prodotto.


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Le tecniche e gli studi di neuromarketing applicati al mondo del brand prendono il nome di neurobranding.

Mariano Diotto nel suo libro “Neurobranding -Il neuromarketing nell'advertising e nelle strategie di brand per i marketer” ne spiega approfonditamente i meccanismi e le funzioni, affrontando gli argomenti di marketing ed advertising in modo inedito.

Per far entrare il lettore in questo mondo Mariano Diotto cita una celebre frase di Italo Calvino, che bene riesce a sintetizzare in parole semplici cosa sia questa disciplina:

“La fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane.”

La fetta di pane è il brand, che solitamente possiede già molteplici strumenti per comunicare e la marmellata sono le regole del neurobranding, ovvero ciò che incanala questi strumenti nella giusta direzione. Se separiamo la marmellata dal pane, l’acidità della marmellata non sarà controbilanciata dalla tenera sapidità del pane. Entrambi sono buoni anche da soli, ma insieme creano un gusto eccezionale.

Pertanto non è sufficiente la marmellata, per conoscere le regole del neurobranding, se non si ha una solida fetta di pane su cui spalmarla, ovvero un'azienda che voglia fondare il suo operato su solide basi di marketing.

 PAOLO PACCASSONI, Marketing Around, https://marketingaround.it/advertising/cosa-e-la-pubblicita-definizione/#:~:text=SecondoKotlerlapubblicit%C3%A0pu%C3%B2partediunosponsoridentificato.(Accesso 30 Gennaio 2021) 25 “Qualsiasi forma pagata di presentazione e promozione non personale di idee, beni e servizi attraverso i mass media come giornali, riviste, televisione o radio da parte di uno sponsor identificato.”
 Selligent marketing cloud, Giovanna Barbara,https://www.selligent.com/it/blogs/pillole-di-marketing/cos-e-il-neuromarketing-e-come-sta-cambiando-il-mondo-del-digital, (Accesso 31 Gennaio 2021) 26 " La pubblicità ha affrontato diversi periodi, con diverse necessità. Negli ultimi vent’anni, da quando Ale Smidts nel 2002 conia il termine “Neuromarketing”, l’universo pubblicitario ha subito un'enorme evoluzione."
“La fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane.” - "Pertanto non è sufficiente la marmellata, per conoscere le regole del neurobranding, se non si ha una solida fetta di pane su cui spalmarla, ovvero un'azienda che voglia fondare il suo operato su solide basi di marketing." M. Diotto, Neurobranding. Il neuromarketing nell'advertising e nelle strategie di brand per i marketer, Hoepli editore S.p.A 2020, Milano, Prima edizione, pg XXIV Introduzione


 
 
 
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